

Le cause di infertilità nella donna
La fertilità può essere influenzata da molti fattori: l'età della donna, l'età dell'uomo, malattie genetiche, varie malattie generiche e/o loro trattamento, l'esposizione a certe tossine, traumi (a volte psicologici), fattori ambientali... Il medico può segnalare alcuni comportamenti particolari che possono anche abbassare le possibilità di successo nell' avere un bambino o aumentare le complicazioni durante la gravidanza (aborto spontaneo o malformazioni ...).
CAUSE FISIOLOGICHE FEMMINILI
Diverse cause fisiologiche possono creare impedimenti gravi al concepimento di un bambino.
Il ciclo mestruale è regolato dagli ormoni dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio: un malfunzionamento nella regolazione o nella produzione ormonale può provocare un disturbo del ciclo ovulatorio.
I disturbi più frequenti:
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Sindrome dell’ovaio micropolicistico (PCOS): un disordine endocrinologico caratterizzato dalla presenza di numerosi follicoli nell’ovaio associata ad irregolarità (oligomenorrea) o assenza (amenorrea) del ciclo mestruale.
Altri possibili disturbi dell’ovulazione:
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iperprolattinemia, cioè aumentata produzione di prolattina da parte dell’ipofisi. Le cause dell’iperprolattinemia possono essere diverse: ipotiroidismo, stress, terapie farmacologiche.
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Tube di Falloppio occluse o danneggiate che rendono difficile sia la fertilizzazione dell’ovocita, sia l’arrivo dell’ovocita fertilizzato nell’utero.
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Infertilità endocrina ovulatoria che si verifica quando le ovaie non producono ovociti in modo regolare. In questa categoria sono incluse la sindrome dell’ovaio policistico e le cisti multiple ovariche.
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Poliabortività: quando si sono verificati due o più aborti spontanei senza nessuna gravidanza portata a termine.
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Ridotta riserva ovarica, cioè quando la capacità di produrre ovociti è ridotta. Le cause possono essere multiple o semplicemente può essere dovuta all’età avanzata.
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Fattore multiplo femminile quando più cause di infertilità femminile vengono diagnosticate contemporaneamente.
Cause uterine
Appartengono a questo tipo di cause tutte quelle alterazioni che rendono l’ambiente uterino poco idoneo all’impianto embrionario.
Le cause uterine sono per lo più associate ad un aumentato rischio di aborto. Cause uterine come unico fattore di infertilità sono piuttosto rare e sono invece spesso associate ad altri fattori che riducono la capacità riproduttiva.
Le più frequenti alterazioni sono rappresentate da malformazioni dell’utero (utero setto, subsetto, bicorne) o da patologie uterine come:
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Endometriosi: si osserva quando la crescita del tessuto che riveste la parete uterina si ritrova anche all'esterno dell'utero stesso. Questa condizione può ostruire le tube di Falloppio e impedire la fecondazione. L'endometriosi può causare mestruazioni abbondanti e/o molto dolorose e può essere trattata con terapie farmacologiche, o rimuovendo il tessuto in eccesso.
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Fibromi o miomi: Sono tumori benigni del tessuto muscolare dell'utero che possono ostruire le tube di Falloppio o ostacolare l'impianto di una cellula uovo fecondata.
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Polipi uterini: sono soffici escrescenze, peduncolate o sessili, e generalmente benigne, che crescono lungo il tratto endometriale o cervicale dell'utero.
Terapia anti tumorale
I trattamenti anti-tumorali, chemioterapia, radioterapia e trattamenti chirurgici, possono danneggiare l’apparato riproduttivo e provocare una menopausa precoce.
Il rischio associato ai trattamenti anti-tumorali è soggettivo e dipende dall’età e dallo stato di fertilità pre-trattamento.
Quando bisogna preoccuparsi?
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In teoria è ragionevole consultare un medico dopo un periodo che va da 18 mesi a 2 anni di rapporti sessuali regolari senza gravidanza. In realtà tutto dipende dalla vostra età e dei vostri antecedenti. Per una giovane coppia senza rischio noto, si può applicare la "regola dei 18 mesi". Per una coppia più anziana, o che ha un passato ginecologico o andrologico che lascia supporre una possibile ipofertilità (fertilità insufficiente) è meglio effettuare senza indugio un esame dello sperma negli uomini e un bilancio ormonale nella donna.
A chi rivolgersi?
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Il contatto principale rimane il ginecologo o il medico. Dopo un colloquio approfondito eseguito per identificare ogni eventuale causa di infertilità semplice spiegabile, vi si può proporre una prima serie di verifiche: curve di temperatura, test di ovulazione... Elencheremo gli esami ai quali la donna si deve sottoporre per ottenere una buona diagnosi in una pagina successiva.
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A seconda della situazione, il medico potrà prescrivere trattamenti per stimolare l'ovulazione nella donna o indirizzarvi verso un centro multidisciplinare per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Può anche accadere che vi si indirizzi ad un collega andrologo, endocrinologo, urologo, genetista, o a un professionista qualificato in sessuologia, e per gli aspetti legati alla sfera emotiva, a uno psicologo o consulente qualificato.