

Le cause di infertilità nell’uomo
L’infertilità maschile si verifica quando è basso il numero degli spermatozoi sani o quando si hanno problemi con la funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell’ovocita in condizioni normali. Ci possono essere ostruzione dei condotti, patologie della prostata, alterazioni in ambito testicolare e alterazioni nel seme che impediscono una buona fertilità.
CAUSE FISIOLOGICHE MASCHILI
Diverse cause fisiologiche possono creare impedimenti gravi per la fecondazione e quindi al concepimento di un bambino.
Per fecondare l’ovocita, gli spermatozoi e lo stesso liquido seminale devono rispondere a certi criteri. Pertanto, lo spermatozoo deve possedere le seguenti caratteristiche:
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una buona motilità – la capacità di spingersi in avanti con forza.
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la giusta morfologia (forma) per poter penetrare la cervice superando il muco cervicale.
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la capacità di penetrare all’interno dell’ovulo (capacitazione).
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Inoltre, deve essere disponibile sperma sufficiente a rendere possibile la fecondazione. Un uomo sarà considerato infertile (o subfertile) se è incapace di:
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1. produrre liquido seminale (aspermia).
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2. se questo non contiene spermatozoi (azoospermia).
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3. se questo ne contiene un numero ridotto (oligospermia).
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4. Se gli spermatozoi sono di scarsa qualità o di forma o dimensione anomala. Negli uomini subfertili o infertili coesiste spesso una combinazione di:
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Bassa conta degli spermatozoi (oligospermia)
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Motilità ridotta (astenospermia)
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Forma anomala (teratospermia)
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Quando si raggruppano le tre condizioni precedenti si parla della sindrome OATS (oligo-asteno-teratospermia).
Qui di seguito riportiamo una tabella che elenca i parametri normali che deve avere lo sperma per poter dar luogo a concepimento.
Tabella: Parametri normali dell’analisi del seme
Volume pH Densità Motilità Morfologia |
≥ 2 ml 7.2–7.8 (leggermente alcalino; sotto 7 è acido) ≥ 20 x 106 (20 milioni) spermatozoi per ml di seme ≥ 50% spermatozoi mobili ≥ 40% spermatozoi morfologicamente nella norma |
Numero totale di spermatozoi mobili |
≥ 20 x 10alla sesta (20 milioni) |
Il liquido seminale deve essere adeguato per qualità, quantità e pH.
Il volume del liquido seminale
Il volume del liquido seminale normale emesso al momento dell’eiaculazione dovrebbe essere di almeno 2 ml. Se viene eiaculato meno di 1 ml, potrebbe essere troppo scarso per consentire allo sperma di entrare in contatto con la cervice. Un’eiaculazione superiore a 7 ml potrebbe invece diluire eccessivamente lo sperma, facendo sì che solo pochi spermatozoi raggiungano la cervice.
Viscosità
Il liquido seminale di solito si liquefa entro 30 minuti dall’eiaculazione. Se resta troppo denso, gli spermatozoi possono non riuscire a liberarsi per attraversare la cervice.
pH
Il liquido seminale nella norma dovrebbe essere neutro o leggermente alcalino (pH 7,2–8,0). Un pH che non rientri in questi parametri potrebbe essere indicativo di una qualche anomalia.
Il varicocele
Il varicocele è un’alterazione in cui si trovano vene varicose (dilatate) al di sopra dello scroto, in uno o in entrambi i testicoli, più spesso sul lato sinistro. Il varicocele si manifesta per circa il 10-15 per cento degli uomini, e di solito non provoca fastidi, fatta eccezione per dolori occasionali. Tuttavia, secondo diversi studi, fino al 40 per cento degli uomini che si rivolgono a cliniche per la cura dell’infertilità ha sofferto di varicocele, che induce infertilità perché innalza la temperatura testicolare.
Eiaculazione retrograda
L’eiaculazione retrograda è un disturbo che colpisce meno dell’1 % degli uomini che raggiungono l’orgasmo durante il rapporto sessuale; i muscoli che controllano l’eiaculazione non agiscono in modo coordinato, facendo sì che l’eiaculato ritorni nella vescica anziché essere rilasciato in avanti nella vagina.
Infezioni
Le infezioni possono provocare infertilità sia nell’uomo che nella donna.
La classica infezione maschile responsabile di ciò è la parotite (orecchioni) dopo la pubertà, che può causare grave deficit nella produzione di spermatozoi. Fortunatamente, l’uso esteso della vaccinazione ha fatto sensibilmente diminuire l’incidenza dell’orchite (infiammazione del testicolo) da parotite. Altre infezioni sono quelle da Chlamydia e da micoplasmi.
Un’infezione attiva può provocare la presenza nel liquido seminale di un elevato numero di globuli bianchi che possono danneggiare gli spermatozoi in via di sviluppo. Perfino quando i segni dell’infezione attiva sono scomparsi, gli effetti a lungo termine sulla fertilità maschile permangono. Per esempio, la parotite dopo la pubertà può provocare infiammazione dei testicoli che, a sua volta, può dar luogo a infertilità permanente.
Anomalie ormonali
I disturbi ormonali nell’uomo possono creare problemi nella fertilità della coppia. Le anomalie nella secrezione degli ormoni ipotalamici o ipofisari sono cause di infertilità maschile, anche se rare.
Le malattie della tiroide e l’iperprolattinemia (aumento della concentrazione di prolattina nel sangue) possono provocare infertilità nell’uomo, perché riducono la secrezione del testosterone.
Impotenza
L’impotenza non è direttamente collegata ad anomalie del liquido seminale. A parte le cause psicologiche, l’impotenza si associa anche a malattie croniche quali il diabete, a loro volta causa di una riduzione della fertilità maschile.
Cause ambientali di infertilità maschile
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Un articolo di A. Malpelo, uscito sul giornale la “Nazione” del 17 luglio 2017, dice che un'analisi condotta su studi che riguardano gli ultimi 40 anni, pubblicata sulla rivista “Human Reproduction Update” a cura di H. Levine, epidemiologo, riporta che “assistiamo a una caduta verticale nella concentrazione di spermatozoi nei giovani occidentali”, un calo medio del 52,4% nei Paesi industrializzati (Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda), e che nessun declino paragonabile è osservabile in America Latina né in Asia o in Africa. Sembra che l’inquinamento sia un fattore chiave che entra in gioco nell’infertilità di coppia. Sempre secondo lo stesso articolo: “L’ambiente -ha affermato S. Bernasconi, docente nei corsi di formazione della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri)- è carico di sostanze chimiche che interferiscono sul sistema ormonale dell’uomo”, in particolare certi pesticidi, e derivati industriali quali bifenili policlorinati, alchifenoli, ftalati, fitoestrogeni.
I fattori di rischio esistono anche sul posto di lavoro (per esempio per chi manipola o è a contatto con piombo o solventi organici). L’uso di farmaci chemioterapici o la radioterapia dell’area pelvica per il trattamento del cancro sono altri fattori che possono provocare grave oligospermia o azoospermia. La riduzione di alcol e fumo sono fattori che aiutano a migliorare la salute riproduttiva.
Per maggiori informazioni si veda il sito www.andrologiaitaliana.it